
Qui sono cresciute importanti aziende come la S.O.S., la Fulgormare, Cirio Sub, Foto Leone, Alcedo, Marco Bertolotti ed altre che hanno contribuito in maniera determinante allo sviluppo tecnologico di questa disciplina.
Quando nel 1942 viene fondata la FIPS (Federazione Italiana Pesca Sportiva), con un proprio statuto e regolamento, nell'ambito di questo organismo Torino ha visto nascere le prime società sportive italiane che hanno istituito regolari corsi di addestramento subacqueo con istruttori qualificati per il rilascio di brevetti di vari livelli. Sono particolarmente note il CST (Circolo Subacquei Torino) e la SSP (Società Subacquei Piemontesi) "due clubs in piscina per nuotare sott'acqua" come citava un giornale dell'epoca.
I pochi istruttori impartivano lezioni teoriche e pratiche sulle tecniche di questa disciplina e gli allievi, volonterosi, seguivano con passione queste lezioni. Gli esercizi erano pochi e semplici, quelli fondamentali:
In quegli anni a tenere l’esame finale degli istruttori che avevano seguito il corso, erano niente meno che Ferraro e Marcante (istruttori fondatori della Scuola Federale di Genova Nervi), coloro che sono considerati “i padri” della subacquea moderna.
Oltre ai corsi ufficiali per il conseguimento dei brevetti la S.S.P. aveva sviluppato attività collaterali quali:
Gare di pesca subacquea
Pur essendo molto dotato sia fisicamente che tecnicamente e pur avendo vinto varie competizioni regionali, Dionigi Cantone non era in grado di competere con successo nelle gare in ambito nazionale e internazionale.
Nel decennio compreso fra il 1966 e il 1976 si misero in luce diversi altri atleti che raggiunsero livelli di eccellenza nei Campionati Assoluti che si svolsero alle Isole Tremiti, a Ponza, alle Isole Eolie, Pantelleria, Egadi e in numerose altre località.
Da ricordare furono le straordinarie imprese e i successi di Gasparri, Scarpati, Treleani, Santoro e Toschi solo per citarne alcuni.
Il nuoto pinnato
Nacque una nuova specialità: il nuoto pinnato. A dirigere il settore negli anni '60 fu nominato Giaccaglia Silvano che con passione e ingegno tecnologico ottenne ottimi risultati distinguendosi anche per la progettazione, dopo vari tentativi e prove, delle prime pinne da gara in gomma con la pala in acciaio armonico, la cui evoluzione dette origine alle attuali pinne in fibra di vetro. Sotto la guida di Silvano crebbero alcuni campioni di questa specialità come Vera Sacco pluricampionessa italiana, Fissore Bartolomo, Enrico Zorio e Paola Montabone che vinsero vari premi nazionali e internazionali.
Le gare venivano disputate in piscina: velocità assoluta femminile in apnea 25 mt, maschile 50 mt.; velocità subacquea con autorespiratore, 100 - 400 e 800 metri; nuoto pinnato in superficie dai 100 ai 1500 metri; fondo e gran fondo in acque libere.
Nel 1982, durante i campionati italiani assoluti di Nuoto Pinnato svoltisi a Torino, fu sancita la fondazione del Gruppo Giudici Gara con un proprio regolamento, sotto l'egida federale.
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1970 - (des) Premiazione Vera Sacco Bronzo agli Europei '69 Velocità Sub
Il C.S.T. organizzava annualmente un corso A.R.A. nella piscina comunale di Torino che condivideva con l'altro famoso club l'S.S.P.
Alla fine di ogni corso, come apertura di stagione, il C.S.T. programmava una gita di 4 giorni a bordo di una splendida goletta 2 alberi lungo le coste dalmate, dando così modo ai neofiti di compiere le loro prime immersioni in mare.
Il Circolo vantava una prestigiosa tradizione che ancora adesso si rinnova nel tempo. Le didattiche seguite sono la PADI con i suoi metodi e i materiali d’istruzione moderni ed in continua evoluzione, che permettono di imparare rapidamente e nel migliore dei modi, ottenendo un brevetto riconosciuto in tutto il mondo


Film storico sul corso di addestramento subacqueo
"Immagini estratte dal film della FIPS girato verso la fine degli anni '60 nel Centro Subacqueo di Nervi e diretto da Duilio Marcante con istruttori del Centro Federale Didattico di Nervi. Testi, riprese e montaggio sono di: Gianfranco Bonino, Sergio Canu, Enzo Dagnino, Carlo Micheli".
La sua prima custodia costruita per la Robot nel 1952 fu sperimentata con successo nelle acque dell'isola di Favignana. Nel 1956 nei fondali di Lampedusa e Linosa ancora praticamente sconosciuti ai subacquei realizza splendide fotografie e un documentario con la cinepresa di Victor de Sanctis.
Nel 1958 costruisce la custodia Submariner per l’Hasselblad 6x6. Fu uno dei primi fotografi di Mondo Sommerso che pubblicò fra il 1960 e 1970 numerosi suoi servizi. Le sue fotografie erano caratterizzate da immagini d’azione ad alto impatto emotivo. Fu fra i primi, a fotografare gli squali in Mediterraneo.
Merlo è considerato lo scopritore di Lampedusa che frequentò per molti anni. A Lampedusa costruisce il Gattopardo, una stupenda casa ricavata da un "dammuso" situata in località Cala Creta, a picco sul mare, che in seguito verrà trasformata in uno splendido hotel, molto esclusivo. Ed è proprio a Lampedusa che Roberto Merlo rischia la vita. Nei primi anni '80 durante una immersione fu colpito da una grave embolia proprio il giorno della processione della Madonna di Porto Salvo, Patrona dell'isola. Fu soccorso tempestivamente dagli isolani e salvandosi per miracolo decise, come ringraziamento alla popolazione, di donare all’isola una statua rappresentante la Madonna con Bambino a simbolo di protezione per tutti i sub e gli amanti del mare. La statua fu realizzata dallo scultore Giorgio Crosta e calata su un fondale di 15 mt. di fronte all’isola dei Conigli, lungo il versante sud dell’isola.
Merlo viaggiò moltissimo visitando luoghi che per molti subacquei rappresentano un sogno. Pubblicò anche alcuni libri fotografici: “Giro del mondo sott’acqua” negli anni ’70, “L’altra Argentina” negli ’80 e “Sotto Sette Mari” nel ’90.
Merlo è scomparso nel 2005
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Fu uno dei personaggi più importanti del mondo sub, uno dei padri fondatori della foto-cinematografia subacquea. Le sue prime riprese subacquee risalgono al 1935, nella piscina dello stadio Comunale di Torino, dove ebbe l'idea di riprendere i suoi amici della squadra di pallanuoto mentre si allenavano; il cortometraggio che girò ebbe il titolo di "Allenamento Collegiale" e fu realizzato con una custodia autocostruita andata purtroppo perduta a causa della guerra; questo è probabilmente il primo filmato subacqueo italiano e fra i primi al mondo!
Nel 1939 cominciò ad occuparsi di televisione. Nel 1946 fondò, insieme a Franco Cristaldi, la famosa casa cinematografica "Vi.de.S." (che prese il nome dalle sue iniziali). Nel 1952 a Torino creò con il fotografo Roberto Merlo il C.S.T. Centro Subacquei Torino diventandone presidente.
Collaborò per molti anni con la rivista subacquea Mondo Sommerso dirigendo una rubrica di tecnica fotografica subacquea.
La sua genialità non era solo rivolta alla fotografia; nel 1958 aveva progettato insieme all'ing. Carlo Alinari, cofondatore con lui della prestigiosa ditta di attrezzature subacquee speciali, la S.O.S (Strumenti Ottici Subacquei), il famoso Decompressimetro analogico che ebbe notevole successo in tutto il mondo negli anni '60 e 70' oggi considerato il precursore dei moderni computer digitali subacquei. Progettò anche il Profondimetro a bagno d'olio. Per la ditta Alcedo aveva inoltre costruito il potente fucile subacqueo idropneumatico Hydra. Nella cinematografia subacquea italiana e non solo, ebbe una prolifica produzione durata circa 50 anni ! Nella sua carriera realizzò ben 50 opere cinematografiche e 30 cortometraggi.
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Il prototipo era composto da un riduttore di pressione unito con un tubo rigido al secondo stadio e, come camera di espansione, venne usato quello che Filippo aveva a portata di mano: la scatola del clacson della Fiat Topolino.
Il figlio Bruno, che oggi continua con successo l'attività iniziata dal padre così racconta quell'episodio: "... era tutto in ferro, pesantissimo, ma funzionava bene e la prima immersione in mare scese a -50 metri nel golfo di Portofino. Il modello definitivo era in alluminio fuso ricoperto da una vernicie plastificata quasi subito sostituita dall'ossidazione anodica. Io lo ritengo un erogatore interessante come collezione poiché, oltre ad essere rarissimo per il numero di pezzi realizzati, è, forse, l'unico bi-Stadio con i corrugati...".
Agli inizi degli anni '60 a Torino si era creato un giro di subacquei i quali frequentavano l'officina di Cirio che consideravano come punto di ritrovo, quasi come un club di amici. Cirio Sub divenne fornitore della Tigullio con numerose altre attrezzature: bombole, profondimetri, cinture, manometri, fucili a molla e un nuovo erogatore bi-stadio più piccolo e moderno: l"'Abissal Normale".
A metà degli anni '60 uscì il "Mini Abissal" di 80 mm. di diametro seguito, verso la fine degli anni '60, dal modello micro "SM70" prodotto in esclusiva per la Pirelli.
Nel 1972 la Cirio Sub realizzò l'erogatore "Antartide" così chiamato perché l'azienda ne fornì un paio all'Istituto Luce assieme a due fari giganti per cinematografia usati per le riprese durante una spedizione in Antartide con il regista Turolla. Fu un test in condizioni veramente estreme.
Contemporaneamente la Cirio Sub cominciò a sviluppare custodie foto-cine. La prima fu una custodia per la fotocamera Voigtländer Vito C ricavata da un tubo di ferro con il fondo in lamiera bombata a mano e dipinta con vernice martellata al piombo (esemplare unico).
Nel 1963 la Cirio Sub realizzò per il fotografo Roberto Merlo una custodia piccola e leggera per una cinepresa 16 mm. recuperata da un aereo ricognitore dell'ultima guerra. Il modello ebbe successo e fu adattato anche per altre cineprese 8 e 16 mm. Seguirono altre custodie tutte in alluminio fuso: dalle piccole Kodak alle grandi Arriflex 16 e 35 mm.
Da ricordare la Contina Sub costruita nel 1967 in esclusiva per la Photocinesub di Franco Scialla.
Negli anni '70 la Cirio Sub cominciò una intensa collaborazione con Folco Quilici per il quale curava la manutenzione delle sue custodie subacquee.
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La società era di tipo artigianale e quasi tutti i suoi prodotti venivano realizzati su specifiche richieste della clientela.
Negli anni '60 aveva collaborato con la Technisub per realizzare la custodia della cinepresa Kodak Instamatic M24 che ebbe un notevole successo.
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La S.O.S. mise in commercio anche il Profondimetro a bagno d'olio sempre ideato da De Sanctis.
Con la sua esperienza nel campo della fotografia subacquea, era logico per De Sanctis avventurarsi nella progettazione di prodotti fotografici di nuova concezione. La S.O.S. infatti realizzò numerosi prodotti per questo mercato fra cui flash, accessori, sacchetti porta lampadine flash e piccoli apparecchi e cineprese scafandrate.
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