Cenni storici
Queste problematiche vengono risolte tramite l'impiego di generatori di luce artificiale che si suddividono in flash per la fotografia e fari o proiettori per i filmati in grado di recuperare i colori persi a causa dell'assorbimento verticale della luce.
I primi tentativi di generare luce sotto la superficie dell'acqua furono effettuati nel 1983 da Louis Boutan che mise a punto il primo flash al magnesio con un flash che utilizzava un bulbo di gomma che soffiava polvere di magnesio in una lampada ad alcool che bruciando produceva il lampo di luce. Nel 1963 dopo la nascita della Calypso Phot veniva prodotto dalla Nikon il primo flash a lampadine che forniva una ottima fonte di lce. Ovviamente il sub doveva portare con se un retino contenente una scorta ragionevole di lampadine da sostituire dopo ogni scatto.
Per quanto concerne la videoripresa è necessario utilizzare una fonte di luce costante di media-lunga
durata. In un illuminatore vìdeosub l'importanza maggiore ai fini della resa qualitativa delle riprese, consiste
nella sua copertura luminosa. In questo modo la sua luce potrà miscelarsi in campo con un morbido effetto
naturale. L'utilizzo di due illuminatori da poter accendere anche singolarmente è una soluzione ideale per
l'angolo di copertura.
Oggi la scelta è assai ampia ed è orientata all'utilizzo dei LED, più efficienti delle ormai obsolete lampade
alogene. Per le batterie in genere si usano i moderni accumulatori ricaricabili agli ioni di litio con durata
superiore all'ora di illuminazione continua.