Custodie subacquee

Cenni storici


Ad eccezione delle poche apparecchiature da ripresa anfibie, capaci di operare sia sulla terraferma che sotto la superficie dell'acqua, tutte le altre devono esere protette dalla pressione e infiltrazione dell'acqua tramite l'utilizzo di apposite custodie impermeabili.
Spesso le custodie stagne hanno avuto un iniziale sviluppo artigianale per poi, in qualche caso, diventare oggetto di produzione in serie.
I primi tentativi per la realizzazione di una custodia stagna sono opera del francese Luis Boutan, scienziato e palombaro, Nel giugno del 1882, a Boutan viene l’idea di realizzare immagini fotografiche di quella meraviglia che è il fondale marino di Banyuls sur mer. Durante l’inverno del 1892 realizza una custodia stagna in rame con tre oblò, uno per l’obbiettivo e due per il mirino. La chiusura avviene per mezzo di una guarnizione di caucciù stretta da diversi galletti. I problemi per renderla stagna non sono facilmente superabili, ma Boutan non si arrende e in breve tempo, anche grazie all'applicazione di un bulbo che bruciando magnesio ed ossigeno crea una bella luce, riesce ad ottenere le prime immagini dei fondali marini. Purtroppo a causa della scarsa sensibiità delle lastre impiegate sono ancora scadenti.
Ulteriori tentativi si susseguono negli anni successivi, ma è solo a partire dal 1940 che si ottengono i primi risultatai incoraggianti. Hans Hass, viennese, nel 1939 con una fotocamera "Robot" e una custodia stagna autocostruita era stato ai Caraibi fotografando per la prima volta uomo e squalo in un unico fotogramma.. La fotografia stampata sul suo libro "Fra squali e coralli" lo rendono famoso. Di li a poco Hass progetta la famosissima Rolleimarine, la custodia stagna, di serie, per la prestigiosa Rolleiflex biottica.
Hass non è stato un vero pioniere della fotografia subacquea poiché in Italia, ad esempio, Raimondo Bucher, Victor A. De Sanctis e Lino Pellegrini fotografavano già sott’acqua, e in Francia, erano già in azione Thaillez, Dumas e Cousteau.
Nel dopoguerra nasce la pellicola a colori e l’ingegnere belga Jean de Wouthers progetta la Calipso Phot, una fotocamera anfibia a mirino galileiano, il cui brevetto, acquisito dalla giapponese Nikon, darà origine alla produzione delle famosissime Nikonos.
In Italia nei primi anni ‘50, Luigi Bicchiarelli, di Milano, è il primo produttore di scafandri e accessori per la fotografia subacquea. Nasce anche la Gagy, di Gaetano Gianni che costruisce oltre a custodie stagne e accessori una compattissima macchina anfibia: la "anfibian 35".
A Torino, si sviluppa la SOS che produce flash, accessori, sacchetti porta lampadine flash e commercializza anche piccoli apparecchi e cineprese scafandrate.
Negli anni ‘70 , diviene noto il Sub Center di Milano, con una vasta produzione di accessori; seguono CFS, Fraco, Fulgormare, Nimar, Isotecnic, Foto Leone, Underwave ecc
Con l’avvento del digitale nascono le prime vere custodie universali professionali che con una serie di pulsantiere incorporate nello scafandro sono in grado di sfruttare tutte la caratteristiche delle apparecchiature da ripresa.

Custodie per fotocamere - Nr. 31